giovedì 16 maggio 2013

Sono tutti fenomeni sul dritto

Mai andato forte in moto, e probabilmente mai ci andrò, la velocità non fa per me e i tempi sul giro li lascio ai professionisti e ai pistaioli, anche perchè su strada non è mai una buona idea fare lo spadaccino.
Quello che ho sempre cercato in ogni uscita, a volte trovandolo a volte no, è il ritmo, ovvero quella particolare condizione di simbiosi con il mezzo, grazie alla quale la strada (non importa quanto tecnica o tortuosa sia) si srotola davanti a noi come un tappeto, ed ogni piega, ogni accelerazione e ogni frenata si amalgamano alla perfezione rendendo la guida simile ad una danza.

In quei rari momenti tutto è perfetto, cuore, polmoni e muscoli sono parti di un unico grande meccanismo che funziona in maniera ottimale, gli occhi seguono il susseguirsi delle curve senza perdere neanche un centimetro di asfalto, e in quei momenti ci rendiamo conto che non stiamo andando forte, ma stiamo guidando esattamente come vorremmo...

Ed è di solito a questo punto che sopraggiunge da dietro l'unica cosa in grado di rovinare questi momenti di perfezione ed estasi motociclistica, ovvero il fenomeno del rettilineo.

Dicesi fenomeno del rettilineo quella categoria di motociclisti votati unicamente alla velocità, di solito sono quelli che, quando ci parli di moto, esordiscono sempre chiedendo "ma la tua quanto fa?", come se avesse qualche importanza di carattere mondiale; e sono sempre quelli che su strada aspettano ansiosi i rettilinei per snocciolare tutte le marce fino al limitatore, salvo poi quasi fermarsi quando iniziano le curve.

Il suddetto fdr lo senti arrivare sempre e solo quando la strada tende a distendersi o comunque a diventare meno tortuosa, ti si attacca alla gomma posteriore come se succhiare la scia su strada servisse a qualcosa, e quando butti un'occhio allo specchietto vedi che indossa tuta di pelle perfettamente in tinta con il proprio mezzo, cosi come casco e stivali, e la sua  moto monta tutto il kit del pilota, dallo scarico al filtro alle pedane arretrate e chi più ne ha più ne metta; come se con il rumore e l'abbigliamento cercasse di intimorire il povero malcapitato, un pò come molte specie animali insomma.

Dopo qualche secondo in cui il fdr studia la strada (che ricordiamolo in questo momento è dritta o quasi) apre fortissimo e ti sorpassa con un rombo assordante, e si allonta velocemente fino a scomparire; ma tutto questo dura fino all'inizio delle prossime curve.

Si perchè a quel punto devi saper guidare, e dopo qualche tornante, quando hai ripreso il tuo ritmo, inizi ad intravederlo da lontano, poi ogni curva più vicino fino a raggiungerlo e a stargli abbastanza vicino da vederlo affannato cercare di impostare le curve come i suoi beniamini della MotoGP (con i risultati che potete facilmente immaginare), sudando sotto la tuta e faticando a tenere a bada i millemila cavalli della sua moto, che scalcia e si ribella al suo padrone; e dopo un altro paio di curve lo sorpassi senza fatica, scodinzolando tra i tornanti come fosse la cosa più facile del mondo; questo fino al prossimo rettilineo ovviamente.

Perchè dove tu rallenti per goderti il panorama e rilassarti un attimo, il fdr dà il meglio di se, ma in fondo il mondo è bello perchè è avariato no?

Concludo citando un mio amico e collega di girate, che quando parla con presunti e sedicenti piloti della domenica conclude sempre dicendo "sono tutti fenomeni sul dritto".

Come dargli torto?

Lamps





2 commenti:

  1. ahahahahhah........ne ho diversi di amici che sembrano la fotocopia di quello che c'è scritto......ahahahh i pilotoni !!!!

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  2. Credo che ne abbiamo un po' tutti di amici così in effetti! :-))

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