venerdì 28 giugno 2013

La MotoGP che non ti aspetti

Ciao a tutti.

Questo weekend pare che farà caldo, ma non caldissimo, e che ci sarà un bel sole, ma non solissimo; in pratica sarà il fine settimana che si farà perdonare gli ultimi 2 mesi di monsoni.

Ma sarà anche un fine settimana all'insegna dei motori, infatti correranno, tra sabato e domenica: Moto3, Moto2, MotoGP, Superbike, Motocross e Formula 1; roba da non uscire da casa per tutti e 2 i giorni.

La vita è una puttana, o ti toglie tutto e non hai scelte o te ne da troppe tutte insieme e non sai cosa scegliere.

Per non sbagliare me ne andrò al mare con la mia fidanzata, in moto però, e mi assenterò dalla spiaggia per andare a vedere quelle 2 o 3 gare che mi interessano, in modo tale da non scontentare nessuno e da godermi tutto il godibile.

Ma non è il mio weekend l'argomento del post di oggi, ma la strana piega che ha preso il GP di Assen dal pomeriggio di ieri; infatti quello che giovedì mattina sembrava l'ennesimo Gran Premio dominato da Lorenzo, con Pedrosa e Marquez a rimorchio, Valentino alla ricerca di se stesso guardandosi le spalle da Crutchlow e la Ducati a cercare di capire perchè non si arriva mai oltre il sesto posto, si è trasformato in 36 ore in un festival dell'assurdo.

Che però è molto interessante.

Si perchè dopo la rovinosa caduta di Lorenzo (che si avviava ad una pole facile facile, e che è al suo primo infortunio vero), ieri praticamente non si è più girato causa pioggia; e oggi il buon vecchio Cal, tirando come un forsennato con una moto che però non lo aggrada (detto da lui, non riesce a fargli fare quello che vorrebbe), ha stampato una pole insperata, seguito dalle solite 2 Honda ufficiali (e oggi Marquez ha fatto un altro volo di quelli cosmici, finito con un mignolo rotto e un sorrisone sotto il casco), da Valentino finalmente in seconda fila (anche se avrebbe dovuto/potuto fare meglio), Dovizioso addirittura fuori dalla QP1 e Barbera che guarda caso ha fatto una cazzata.

Direi che di argomenti di discussione ce ne sono parecchi, e proverò ad analizzarli meglio che posso:


  • La caduta di Lorenzo potrebbe dare una bella scossa al campionato, perchè anche se oggi si vociferava di un rientro già domani, molto realisticamente rientrerà al più presto il prossimo GP, anche per evitare di farsi male più seriamente correndo fuori condizione; perchè con la spalla operata non potrebbe essere competitivo nemmeno imbottito di farmaci.
  • Pedrosa ha un'occasione ghiotta di rosicchiare punti al connazionale iridato, può riaprire la classifica e preoccuparsi solo di Marquez, almeno per una gara
  • Marquez è Marquez, a volte sembra quasi che nemmeno corra per i punti, ma solo per andare più forte degli altri, per dimostrare che oltre a quello cui siamo abituati c'è tutto un altro mondo che lui, e solo lui, può farci vedere; dopo la caduta (spaventosa) di ieri si è rialzato come per dire: "ci posso riprovare?". Lo amo ogni gara di più, ma rischia come Gagarin.
  • Rossi poteva fare molto meglio di come ha fatto, non ha rischiato e punterà probabilmente a partire a fionda domani, spero che ci riesca, perchè è ancora il mio eroe e spero ancora possa farci vedere grandi cose, contro tutto e tutti.
  • Crutchlow è l'altro matto che cercano, corre a vita persa con una moto che questo weekend non gli da fiducia e strappa la pole, poi magari domani esce al secondo giro, ma da quando c'è lui la MotoGP è molto più interessante.
  • Dovizioso e Ducati non sono riusciti nemmeno a entrare nella QP1, questa pista sembra essere particolarmente ostica alla Rossa, ma farsi mettere dietro da gente che funge poco più che da figurante deve farti incazzare di brutto, anche se oggi ci si è messo pure Barbera, che non potendo infastidire i primi, si è accontentato di quelli in mezzo; ormai comunque pare assodato che sia il mezzo ad avere qualche problema, gli unici a non capirlo sono gli ingegneri. La prima Ducati in griglia è quella di Hayden comunque, che da bravo impiegato non ha rischiato nulla e sta li nel mucchio
  • Barbera, che gli vuoi dire a Barbera, ormai ne ha fatte così tante che se ancora corre in GP è perchè alla Dorna fa comodo per qualche motivo, oppure suo padre tiene in ostaggio i nipotini di Ezpeleta e lo minaccia di ucciderli se cacciano il figlio.
Tutti gli altri hanno fatto il loro lavoro, senza acuti e senza grossi errori, ma direi che per domani di carne al fuoco ce ne sia abbastanza, non trovate?

E voi che ne pensate?

Ho dimenticato qualcosa?

Sono stato ingiusto con qualcuno?

E voi cosa guarderete questo weekend?

Fatemi sapere, ma qualunque gara deciderete di seguire, spero che lo spettacolo vi soddisfi.

A presto.

Lamps



martedì 25 giugno 2013

Monte Peglia e lago di Corbara

Ciao a tutti.

Dopo il viaggio della speranza raccontato la volta scorsa, sono qui oggi per il report di un giretto niente male che mi sono concesso sabato mattina.

Sarebbe stata una lunga giornata, quella di sabato 22 giugno 2013, perchè dopo una settimana di duro lavoro avrei dovuto affrontare, nel pomeriggio, un matrimonio con cena annessa.

Ovviamente ero molto felice del fatto che i miei amici si sposassero, e che mi avessero incluso nella lista delle persone che avrebbero voluto avere vicino nel loro giorno più bello, ma l'idea di vestirmi di tutto punto, con giacca e cravatta annesse, e di affrontare i 30°c abbondanti del week end appena passato un pochino mi preoccupava.

La mattina di sabato avevo deciso di concedermi un giro solitario in moto, al fine di rilassarmi e regalarmi un pò di tempo in sella alla mia lady di ferro, avevo quindi regolato la sveglia alle 6:45, ma grazie al caldo alle 6:20 ero già in piedi con una tazza di latte e caffè in mano; dopo essermi vestito con calma ed essere andato a fare il pieno, ero pronto per partire alle 7:00 in punto.


Era parecchio tempo che non percorrevo il monte Peglia, così decisi di affrontarlo costruendo l'itinerario che preferisco dei tanti possibili (per chi non fosse pratico della zona, il monte Peglia, detto anche "millecurve" o "università della moto"è un percorso motociclistico che si presta a molteplici interpretazioni, consentendo molte varianti sia di impegno che di lunghezza del percorso).

Dopo essermi incamminato lungo la Pievaiola, in direzione Città della Pieve e aver scaldato bene le gomme, sono uscito a Fontignano e, di lì a pochi metri, ho gitato a sinistra in direzione Marsciano; questo primo tratto di una trentina di km è caratterizzato da un asfalto non proprio perfetto e da un misto medio ottimo per sgranchirsi un pò in attesa del divertimento vero, e quando posso cerco sempre di percorrerlo.

Arrivato a Marsciano ho iniziato a seguire le indicazioni per San Venanzo, paese che alcuni credono sarà l'epicentro della fine del mondo (pure a Mistero l'hanno detto, quindi sarà vero...), ma che per ora si caratterizza per un bel panorama e delle splendide curve con un buon asfalto






Da San Venanzo ho continuato a salire lungo un tratto di misto stretto caratterizzato da un asfalto in condizioni piuttosto scarse che richiede molta attenzione; quindi niente piegoni, ma un paesaggio decisamente appagante.


Continuando a salire sono arrivato a Ospedaletto, che ci ricorda che stiamo salendo.


Da qui fino alla sosta colazione tutta goduria, un misto veloce stupendo e un asfalto discreto mi hanno accompagnato fino a Prodo, paesino in cima al monte dove si trova un bar che è il punto d'incontro di tutti noi centauri durante i weekend; unico neo, l'asfalto a volte risulta un pò sporco di terriccio.


Arrivato a Prodo verso le 8:00, mi sono fermato a fare colazione, ho chiamato la mia fidanzata e mi sono goduto un pò la pace e il panorama, a quell'ora infatti non c'erano altri motociclisti (mi sa che la gente normale ha altri ritmi, ma vabbè), e dopo aver fatto una fotina alla piccola mi sono rimesso in marcia verso Orvieto.

Questo tratto di strada copre una quindicina di km di curve in discesa molto guidabili e con un buon asfalto.

Giunto a Orvieto ho girato a sinistra verso il Lago di Corbara, e il mio sorriso ha iniziato ad allargarsi...
Si perchè la strada che costeggia il lago è un misto veloce stupendo, con un asfalto tutto sommato buono e che consente di godere appieno del mezzo, ed è la classica strada che ti permette di tirare il collo al mezzo oppure di passeggiare godendosi il paesaggio.

Io ho fatto un pò di entrambi, ma solo per voi...





Andando verso Todi poi ho deciso di rifare il Peglia al contrario, quindi ho seguito l'uscita per Colonnetta e ho iniziato a risalire la montagna dal lato opposto a quello fatto all'andata, ovvero un misto stretto - veloce in salita con un asfalto così così, che però è comunque una goduria da percorrere.

Arrivato di nuovo al bar in cima al monte (erano ormai le 9:45), ho fatto la seconda colazione chiacchierando con alcuni dei motociclisti che intanto avevano iniziato a fare i loro giretti, e verso le 10:00 mi sono rimesso in marcia, rifacendo il primo tratto che vi ho descritto, ma al contrario; e fermandomi a fotografare le antenne della RAI, che qui mise i suoi primissimi ripetitori per far arrivare il suo segnale al centro Italia.






Quindi, dopo essere arrivato di nuovo a Marsciano sono rientrato a Perugia e da lì a casa verso le 11:00, e dopo una doccia e un pò di riposo mi sono di nuovo vestito con calma, ma stavolta per il matrimonio; e allacciato la camicia, annodato la cravatta e messo la giacca (che non avrei più tolto per 7 ore), sono salito in auto per andare a prendere la mia fidanzata, già stanco ma decisamente soddisfatto....

Il matrimonio comunque è andato benone.

Lamps

mercoledì 19 giugno 2013

Era meglio quando era peggio?

Ciao a tutti.

I tempi cambiano, noi invecchiamo e la tecnologia fa ogni giorno passi da gigante, rendendo le nostre vite sempre un pò più sicure, un pò più sotto controllo e un pò più tranquille; ma anche un pò più noiose e prevedibili.

Aziende, ingegneri, inventori e stregoni si adoperano ogni giorno per infarcire oggetti che usiamo da secoli con sistemi di controllo elettronici e computerizzati sempre più potenti e a prova di idiota, impedendoci in certi casi di sbagliare anche se lo vogliamo; e nessun ambito della nostra esistenza ne è immune.

Men che meno il mondo delle moto.

Anzi è proprio nel campo dei motori in generale, e delle moto in particolare, che negli ultimi anni le case hanno fatto i passi maggiori, rendendo le nostre amate lady di ferro mezzi potentissimi, con cilindrate e cavallerie che qualche anno fa sarebbero appartenute a delle Superbike, ma imbrigliandole per forza di cose in un'elettronica sempre più invadente ed evoluta, che permettesse agli utenti di tenere a bada tutta quella (troppa) prestanza senza timori reverenziali.

Ogni moto uscita negli ultimi 2 o 3 anni si porta dietro un codazzo di sigle manco fosse un Jet da guerra, e acronimi come DTC, ESA, DTC, APRC, DDA, DRC, CCCP, TTTK, PCI, PDL.... (no scusate mi sono fatto prendere la mano), sono oramai entrate nel gergo comune dei motociclisti, e per alcuni (quasi tutti) rappresentano un must da avere assolutamente.

E qui entra in gioco il nostro narcisismo (in particolare quello di noi maschietti), che ci porta a considerare indispensabili gadget e ammennicoli che saranno sicuramente utili e in grado di salvarci la vita (e neanche tutti), ma che fino a poco tempo fa non esistevano e i viaggi e le uscite si facevano lo stesso, ma non esistendo non potevamo vantarcene al bar...

Ed è qui che salta fuori l'inghippo.

Si perchè tutti questi sistemi di sicurezza attiva e passiva stanno progressivamente rendendo le moto sempre più facili da guidare e da gestire, nonostante potenze da capogiro, ma allo stesso tempo stanno rendendo le nuove generazioni di motociclisti sempre meno capaci di gestire un eventuale malfunzionamento o imprevisto, perchè troppo sicuri che il mezzo sia in grado di correggere i loro errori.

Con questo non voglio passare per un tradizionalista, uno di quelli che era meglio quando le moto erano a carburatori e bisognava girare con il fil di ferro e il nastro americano, e che affermano convinti che l'ABS è da checche perchè se hai il manico non serve; queste sono solo scemenze da bar che non mi hanno mai convinto, però è anche vero che leggendo prove di moto recenti e vedendo un pò chi è l'acquirente medio di questi prodigi della tecnica qualche domanda me la sono posta.

Il fatto è che i giovani, causa costi assicurativi, carburante e bollo, non sono più una fetta di mercato appetibile, quindi l'offerta si è spostata su quella fascia di utenti in grado di comprare e mantenere un mezzo che in un'ottica di economia famigliare è quasi sempre considerato un lusso; e questa fascia di mercato è ampiamente sopra i 40 anni, e quasi sempre sono motociclisti di ritorno o ex scooteristi che decidono di fare il grande passo, ma non hanno esperienza.

Ed è qui che entrano in gioco le case motociclistiche, fornendo mezzi che appaghino l'occhio, che facciano fare bella figura al bar e che siano potenti e performanti, ma in modo rassicurante; e qui tutti i giochini elettronici fanno un doppio lavoro, danno argomenti con gli amici all'acquirente e rendono un mezzo altrimenti ingestibile molto più friendly e facile.

Anche troppo.

Perchè poi ti ritrovi questi motociclanti di ultima generazione che ti sorpassano in curva la domenica mattina con manovre quantomeno discutibili, a bordo di bolidi da 1000 cc in su, che piegano e raddrizzano e frenano e staccano senza una logica perchè tanto il lavoro sporco glielo fanno i gadget; almeno fino alla volta in cui non faranno troppe cazzate tutte insieme, e neanche l'elettronica sarà in grado di metterci una pezza.

Ed era qui che volevo arrivare, anche se mi sono dilungato troppo.

La moto è un oggetto bellissimo e pericoloso, che bisogna imparare ad amare e rispettare allo stesso tempo, perchè le due cose vanno di pari passo e si alimentano a vicenda.
Se non si impara a temerla si rischia di sottovalutarla, e la mia paura è che tutti quelli che iniziano ad andare in moto in sella a mezzi troppo potenti ed evoluti rischiano di non imparare a rispettarla a dovere, convinti che i loro optional, pagati a caro prezzo, li trarranno sempre d'impaccio, ma purtroppo non è così.

Ma il progresso non si ferma, e in fondo è giusto così, quindi dovremo rassegnarci a mezzi sempre più potenti ma gestibili, veloci ma rassicuranti, adrenalinici sulla carta e un pò meno sulla strada; e a piloti sempre più sicuri di se ma meno sicuri in sella.

E voi che ne pensate?

Siete fan sfegatati della tecnologia o preferite la vecchia scuola?

Troppi gadget tolgono il gusto o i non sono mai abbastanza?

Rispondete e fatemi sapere la  vostra opinione, che come sempre è fondamentale.

Lamps.








lunedì 17 giugno 2013

Non c'è due senza tre

Ciao a tutti.

Questo weekend ho preso moto e fidanzata e sono andato al mare due giorni, e per fortuna ho trovato bel tempo (finalmente), belle strade (il Monte Peglia fa sempre la sua parte) e i miei amici di una vita (quelli con cui sei cresciuto, ma solo anagraficamente, perchè quando sei con loro hai sempre 15 anni).

Mi ci voleva proprio un pò di relax, e anche se poi non è che mi sia proprio riposato, ho passato un fine settimana bellissimo, in compagnia della ragazza che amo, degli amici storici e della mia famiglia.

E anche della moto ovviamente.

Domenica abbiamo passato l'intera giornata in spiaggia, abbiamo pranzato sotto la veranda dello stabilimento balneare ridendo e chiacchierando, poi intorno alle 13:45 abbiamo visto tutti i mariti, i nonni e i ragazzi alzarsi da dove si trovavano per andare a posizionarsi davanti alla TV interna; per un attimo non ci avevo nemmeno pensato, poi mi sono ricordato!!!

INIZIA LA MOTO GP!!!!

Mi sono alzato e sono corso ad accaparrarmi un posto abbastanza vicino alla tv che mi consentisse di sentire anche un pochino di telecronaca, e non solo i commenti tecnici degli astanti, seppur di altissima qualità!!!

Parte la gara, Lorenzo si mette davanti a Pedrosa e Marquez e ci rimane tutta la gara, i due della Honda provano ad infastidirlo, ma l'unica emozione come al solito ce la regala il giovanissimo numero 93, che al penultimo giro si gioca l'ennesimo jolly della stagione rischiando di tamponare Camomillo e rimanendo miracolosamente (ma qui i miracoli stanno diventando troppi, mi sa che ci fa apposta) in sella e arrivando terzo, sempre sorridente ovviamente.

Rossi, dopo l'uscita causa scivolata di Crutchlow fa quarto gareggiando contro se stesso, ma tenendo comunque un buon passo, che però ormai non basta più.

Tutti gli altri fanno colore e la Ducati di Dovizioso si becca più di 30 secondi dal primo, segno che forse qualche problemino ancora ce l'hanno.

Ma l'avvenimento che ha tenuto banco durante e dopo la gara è stata l'ennesima scivolata di Bautista, che ha rischiato seriamente di atterrare di nuovo Rossi, cercando di chiudere una curva a sinistra in modo decisamente arrembante.

Lì per lì tutti hanno commentato dicendo quanto fosse stato incosciente e ingenuo, e che quella (esattamente come due settimane prima) era stata una manovra inutile e pericolosa, e che la direzione di gara avrebbe dovuto prendere dei provvedimenti.

A fine gara tutti i piloti intervistati hanno confermato quanto detto dai cronisti, ma con toni pacati e senza esporsi troppo, cosa che invece non ha fatto Valentino.

Il 46 infatti, quando è stato interpellato riguardo alla manovra di Bautista, ha cambiato faccia e ha sparato a zero sul collega, dandogli (neanche tanto) velatamente del coglione, e dicendogli che se non ha il passo dei primi se ne deve stare buono e non rischiare di ammazzare la gente, che tanto rimane comunque una mezza sega.

Ora, io ammetto di essere assolutamente pro-Rossi, ma secondo me ha ragione da vendere.

Bautista in carriera ha abbattuto più gente di un cecchino in Iraq, e ormai ha trent'anni, un  pò troppi per parlare di foga giovanile, e in più sembra totalmente incapace di analizzare e di imparare dai propri errori.

Poi è vero che si corre in moto, che è uno sport maschio e che altrimenti c'è la danza classica, ma un conto è fare a sportellate cercando di avere la meglio sul tuo avversario, un conto è cercare di fare lo spadaccino e tirare giù uno che sta facendo la sua traiettoria e non può neanche vederti arrivare, e non sta in piedi neanche la storia che se parti in prima fila quei problemi non ce li hai, perchè lo scorso anno tutti volevano la testa di Simoncelli (giustamente secondo me) dopo che aveva tirato giù Pedrosa, e non mi pare che stessero battagliando per il sesto posto...

Il motociclismo è uno sport pericoloso, e ogni domenica ci sono centinaia di cose che possono andare storte ed esserti fatali, mi sembra assurdo dover aggiungere a queste l'incompetenza di un pilota che nel tempo ha ampiamente dimostrato di non reggere la pressione della MotoGP.

Voi la pensate diversamente o siete del mio stesso avviso?

Fatemi capire se la mia ammirazione per il 46 offusca il mio giudizio o se sono ancora in grado di essere obiettivo.

Lamps




giovedì 13 giugno 2013

Il nemico naturale

Ciao a tutti.

Vi ricordate i documentari degli anni 80, quelli in cui Piero Angela, con innegabile stile e semplicità erudiva e plasmava le nostre giovani menti insegnandoci tutto quello che c'era da sapere sul mondo della natura?

A me piacevano da matti, e una delle cose che ricordo come fosse ieri è quando il compianto Piero asseriva che non importa quanto forte e veloce sia un animale, o quanto in alto si trovi nella catena alimentare; ogni essere vivente su questo pianeta ha un nemico naturale.

E questo vale per ogni essere vivente, dalle piante agli insetti, dagli erbivori fino ai più feroci carnivori fino ad arrivare all'uomo, che avendo eliminato tutti i suoi nemici naturali per mezzo di armi e utensili, ha pensato bene di prendersela con i suoi stessi simili, inventando la guerra.

Ma non siamo qui per parlare di questo, mi serviva solo l'aggancio per affrontare il tema di oggi che è appunto quello del nemico naturale di noi motociclisti; ovvero quella categoria di utenti della strada che rappresentano la minaccia più grande per noi amanti delle due ruote e della libertà, e che hanno il potere di rovinarci una gita oppure metterci fisicamente in pericolo con le loro manovre al limite della fisica.

Avete capito di chi sto parlando?

Si, proprio loro.

I CAMPERISTI.

Il comperista è quel soggetto, solitamente di età compresa tra i 40 e i 60 anni, con moglie e almeno 2 figli, un lavoro stabile e un giro vita decisamente troppo ampio, che adora guidare in canotta ascoltando musica discutibile e piazzandosi in strada (qualunque strada) ad una velocità compresa tra i 60 e i 70 km/h (perchè se no consuma troppo), rendendo la vita impossibile a tutti quelli che si trovano dietro di lui.
Il camperista ama godere dei paesaggi, che riesce a gustarsi grazie alla sua guida da bradipo e ai suoi riflessi rallentati dall'eccesso di insulina nel sangue, ed è convinto di essere più furbo di tutti quelli che lo circondano, perchè lui e la sua famiglia mica buttano soldi in costosi alberghi e stabilimenti balneari, ma vivono in macchina e parcheggiano dove vogliono, mangiano e fanno i loro bisogni, poi ripartono.

Come le cavallette.

La cosa che non sopporto è che il camperista medio guida per 11 l'anno un'utilitaria, poi all'improvviso salta sulla sua casa su ruote e inizia a guidare convinto che le dimensioni siano le stesse, così te li ritrovi sulle provinciali tutte curve in salita che non ti fanno sorpassare perchè stanno troppo in mezzo alla strada, li vedi sbucare sulla tua corsia da qualche tornante cieco perchè hanno calcolato male la traiettoria e devono allargare, oppure si piazzano a 70 km/h su strade provnciali perfettamente dritte perchè se vanno più forte aumentano i consumi; il tutto con la presunzione che siccome loro hanno il mezzo più grosso devi stare attento tu.

Partendo dal presupposto che con i soldi di un camper ci vai in vacanza con tutta la famiglia per 20 anni, che comunque le piazzole di sosta attrezzate costano come un campeggio, che se devi andare a 70 km/h è meglio se stai a casa, e che secondo me per guidare quei mostri ci vorrebbe almeno la patente C; posso affermare con certezza che il camperista è il nemico naturale di noi motociclisti, una categoria di persone create da Dio (o chi per lui) per punire tutti quei motociclisti che ogni week end vanno a fare i fenomeni sulle strade aperte al traffico, provocando o rischiando di provocare incidenti inutili.

Quindi forse ce li meritiamo pure, ma che palle...

E voi che ne pensate?

Sono stato troppo severo?

C'è qualche attenuante che non ho considerato e che potrebbe rivalutarli ai miei occhi?

Come al solito, se volete, fatemi sapere.

Lamps





mercoledì 12 giugno 2013

Ulisse mi fa un baffo

Ciao a tutti.

Come promesso sono qui ad inaugurare una nuova sezione di questo blog, interamente dedicata ai miei e ai vostri viaggi, gite e giretti.
Qui posterò ogni volta che farò un giro o un viaggio che mi sembrerà giusto condividere con voi, e voi ovviamente potrete fare lo stesso, se ne avrete piacere.

Oggi però comincio io, e giustamente inizierò con un giro che non è andato esattamente come avrei sperato, ma in moto capita anche questo.

Ma andiamo con ordine.

Domenica mattina, 09/06/2013, alle 10:00 del mattino mi accingo a partire alla volta di Imola, dove devo seguire la gara di un mio cliente nonchè amico, che corre il TIA (Trofeo Italiano Amatori) e che si è affidato ai miei servigi per la preparazione atletica.



Parto da Perugia con un itinerario a prova di bomba, che prevede un breve tratto di superstrada che mi consenta di raggiungere Bibbiena, per iniziare poi a salire verso Poppi, da lì attaccare il Passo della Consuma fino a Pontassieve, raggiungere velocemente Documano e da lì attaccare il mitico Muraglione fino ad arrivare a Faenza, e proseguire poi tranquillamente fino all'autodromo di Imola.

Stupendo no? In massimo quattro ore (soste incluse) calcolo di arrivare a destinazione, fresco come una rosa e sazio di curve, ma come vedremo il destino mi riserverà parecchie sorprese...

Il primo tratto fino a Bibbiena scorre tranquillo e senza intoppi, e mi concedo anche una pausa caffè che mi svegli per bene.


Arrivato a Bibbiena però il meteo inizia a cambiare, e quella che sembrava una mite giornata di inizio estate si trasforma radicalmente, e quando arrivo a Poppi inizia a piovere, ma io sono organizzato, metto in fretta l'antipioggia e inizio a salire dal passo della Consuma, e la pioggia che fino a quel momento è stata leggera diventa decisamente torrenziale, e mi accompagna fino al rifugio del valico.


Arrivo in cima bagnato come un gatto, mi prendo un caffè, mi asciugo un pò e decido di ripartire, anche se il meteo non accenna a cambiare, ma sono già un pò in ritardo e vorrei arrivare abbastanza presto da vedere anche la gara del CIV, quindi riprendo la Consuma in direzione Pontassieve, ma dopo 2 km trovo la strada interrotta causa: GARA DI PROTOTIPI D'EPOCA IN SALITA!!!
Avete capito bene, vecchietti di ottant'anni che corrono in salita con auto prototipo degli anni 70, non ci volevo credere, ma i poliziotti mi ci fanno credere e mi deviano verso un posto dal nome profetico, Vallombrosa....

Da qui fino al mio arrivo ad Imola purtroppo non ho fatto foto, perchè è stato il viaggio più surreale della mia vita; la strada di Vallombrosa è una stradina di montagna a doppio senso ma stretta come una mulattiera, in mezzo ad un pioppeto bellissimo, ma che trasformava la pioggia di domenica in una cascata continua d'acqua, e la strada, di solito deserta, era trafficata in entrambi i sensi di marcia a causa della gara di auto sopra citata.
Dopo 30 km infiniti raggiungo Reggello (non mi chiedete dove sia, non l'ho ancora capito) e da lì in qualche modo riesco ad arrivare a Documano, che è il punto in cui inizia il Muraglione, e nel frattempo non piove neanche più; penso che la giornata si può ancora salvare, che il mio ritardo è ancora contenuto e che adesso inizia il divertimento, ma mi sbaglio.

Inizio a salire dal Muraglione, ma dopo 7 km trovo due transenne in mezzo alla strada e due vigili che mi fermano, si avvicinano e mi dicono: 
"oggi non si sale, c'è una gara di ciclismo, dove deve andare?", 
io: "autodromo di Imola", 
loro: "le conviene girare e prendere l'autostrada".

Per un attimo ho pensato di iniziare a piangere, poi ho raggiunto l'autostrada, e dopo 140 km di bestemmie silenziose dentro al casco sono arrivato all'autodromo alle 15:45; si, ci ho messo cinque ore e tre quarti.


Arrivato finalmente al camper mi asciugo, saluto tutti e mi scuso per il ritardo, faccio gli allungamenti al mio amico prima della gara e mi godo il magico mondo delle corse.










Almeno la gara riesco a godermela in tranquillità, il tempo regge e il mio cliente ottiene un buon risultato, anche se un pò stretto; alla fine della gara faccio quattro chiacchiere e verso le 17:45 mi rimetto in marcia con l'idea di tornare a casa il prima possibile, ma una volta partito il tempo si rimette miracolosamente e mentre guido in direzione del Verghereto questo è quello che mi ritrovo davanti.







Sentendomi un pò preso in giro raggiungo il Verghereto e mi metto in marcia verso Perugia, ma lo giornata non poteva finire così; su una piazzola vedo un mucchio di moto ferme, poi vedo una paletta, e attaccato alla paletta un carabiniere, una pattuglia aveva fermato una ventina di moto (tutte quelle che passavano) e stava controllando documenti, scarichi, portatarga ecc. ecc.
Dopo altri venti minuti di perdita di tempo (tanto la giornata è andata alla grande) riesco a ripartire cercando di arrivare il prima possibile, ma all'uscita di Gubbio mi assale un raptus, posso ancora salvare la giornata!!
Esco all'uscita e mi faccio le curve che portano a Gubbio, arrivo alla Contessa e giro a destra per risbucare a Olmo, e lì finalmente riprendere la strada di casa con un minimo di soddisfazione...

Rientro a casa all 21:15, dopo 666 km esatti di strada e una marea di contrattempi, ma in fondo quando si viaggia in moto il contrattempo è come un compagno di viaggio; solo che con tutti quelli che ho avuto domenica potevo riempire un pullmino!!!

E voi avete mai avuto viaggi iniziati e finiti sotto una cattiva stella? Se si raccontatemeli, quantomeno per farmi sentire meno sfigato!
Vi prego.

Lamps

venerdì 7 giugno 2013

Comunicazione di servizio

Ciao a tutti.

La mia fidanzata, nonchè favolosa blogger, mi dice sempre che non si posta mai nulla dal venerdì alla domenica, perchè il flusso è minore e il post rischia di finire nel dimenticatoio, con la conseguenza di aver gettato una possibile ottima idea.

Infatti sto scrivendo di venerdì sera perchè non ho proprio nulla da dire, ovvero, ho un paio di ottime idee per le mani, ma le sto sviluppando e saranno pronte solo per la prossima settimana; ma oggi ci tenevo a dirvi che da lunedì inaugurerò una nuova sezione di questo blog, ovvero quella dei viaggi.

Ogni volta che uscirò e farò un giro di cui valga la pena discutere condividerò con voi il percorso, i ristori, i panorami e tutto quello che potrebbe servire a voi per un futuro viaggio o anche solo per una gitarella fuori porta.

Il tutto corredato da foto ovviamente.

Ma adesso è venerdì, è tardi e voi siete distratti da un week end che spero vivrete meglio che potete.

Alla prossima settimana.

Lamps


martedì 4 giugno 2013

il meraviglioso mondo del tuning pt.2: cosa ne pensa la legge

Ciao a tutti:

Dopo un fine settimana che è stato a tratti esaltante (sono riuscito finalmente a concedermi un bel giro e una bella mangiata con alcuni amici), e a tratti sconfortante (vedere Rossi partire settimo ed essere abbattuto alla terza curva ha seriamente rischiato di compromettere il clima della giornata), eccomi di nuovo qui a scrivervi.

E oggi affronterò la seconda parte dell'argomento che avevo iniziato la scorsa settimana, ovvero il tuning delle nostre amate moto.
La settimana scorsa avevo chiesto a voi cosa pensavate del tuning e che cosa aveste fatto  voi alla vostra moto o scooter per migliorarne le prestazioni, la sicurezza o anche soltanto l'estetica; mentre oggi, dopo qualche ricerca e una interesante chiacchierata, sono qui a spiegarvi cosa realmente si può o non si può fare alle nostre amate dueruote, ma andiamo con ordine.

L'Italia, ovviamente, vive una situazione normativa molto singolare, infatti in tutti gli altri paesi europei, capitanati dalla Germania, applicare modifiche migliorative a moto e auto è molto più semplice, e ha creato nel tempo un mercato di componenti after market molto frizzante e vitale, che non farebbe male anche dalle nostre parti; ma cerchiamo di capire meglio.

In Germania esiste un organo privato chiamato TUV, che si accolla il compito di testare e omologare qualsiasi componente after market prima che venga immessa sul mercato, e se questa supera i test, chiunque può acquistarla e montarla tranquillamente sul proprio mezzo, senza correre il minimo rischio di sanzioni in caso di fermo delle forze dell'ordine.
Infatti il TUV garantisce la bontà del prodotto ed è lui a prendersi la responsabilità dei test, ed essendo un organo privato, non ha alcun interesse a barare (in caso un pezzo dovesse rompersi provocando danni a cose o persone, la responsabilità sarebbe del TUV e non di Brembo o Rizoma o chicchessia).
Questo sistema, oggettivamente molto semplice ed efficace, vale per tutte quelle componenti estetiche (specchietti, frecce, porta targa, tamponi para motore ecc. ecc.) e meccaniche (filtro aria, molle forcella e mono posteriore, ma anche kit distribuzione) che non modificano le specifiche del libretto; ma anche in questo caso gli amici crucchi fanno di tutto per venirti incontro!
Se infatti a qualcuno venisse in mente di sostituire che so, il forcellone originale di una moto con uno monobraccio, non dovrà fare altro che montarlo, presentarsi in motorizzazione con il libretto e i dati modificati del mezzo (nel caso del forcellone interasse e altezza), superare un collaudo dinamico che attesti che il mezzo è sicuro e in grado di circolare, e la motorizzazione omologherà il mezzo come "pezzo unico" e il gioco è fatto.

Questo succede in Germania, ma loro sono crucchi e hanno perso la guerra, quindi non possono avere ragione, e infatti noi facciamo diversamente; vediamo come.

In Italia è tutto molto creativo (mica siamo tedeschi noi, siamo artisti), e dopo aver passato due giorni a leggere leggi, leggine e decreti di cui non ho capito niente, sono andato da Marco Daniele, titolare del concessionario Triumph della mia città , che oltre ad essere il mio concessionario è anche un amico e insieme al suo meccanico Leonardo realizzano delle special su base Triumph davvero stupende, e gli ho chiesto come funzionano veramente le cose; la risposta mi ha lasciato di stucco.

Marco mi ha raccontato che nel Belpaese non esistono organi privati come il TUV (ci mancherebbe), ogni componente after market deve ottenere il nulla osta prima dalla casa costruttrice del mezzo (che ovviamente non ha alcun interesse a rilasciarlo), deve essere montata da meccanici che abbiano studiato su Marte e curato gli yak in India, oltre ad avere depositato la firma in motorizzazione, e solo dopo passare il collaudo alla motorizzazione, spendendo soldi; questo vale per qualsiasi modifica intendiate fare, dallo specchietto al forcellone sopracitato, si salvano soltanto scarichi e impianti frenanti.

Gli scarichi infatti non prevedono collaudo una volta montati, ma basta che siano omologati e che il proprietario del mezzo abbia sempre con se il cartellino di omologazione del pezzo, che lo scarico sia provvisto di db killer e che i limiti di rumorosità siano rispettati.

La modifica agli impianti frenanti è una legge del 2011, che permette la modifica degli impianti frenanti (dischi, pinze, pasticche, tubazione e pompe), previo collaudo (a pagamento) in motorizzazione, ma senza il nulla osta della casa produttrice del mezzo.

Per quanto riguarda il porta targa la norma impone solo che la targa sia visibile, con un'inclinazione non superiore a 30° e a non più di 1,20 metri dal suolo, per il resto potete attaccarla anche con i palloncini.

Anche il bauletto è consentito solo in quanto oggetto "amovibile", se infatti fosse fisso sarebbe fuori legge (chiaro no?).

Le gomme devono solo rispettare le misure del libretto e il codice velocità corretto, per il resto potete montare quelle che preferite.

Per quanto riguarda qualsiasi altro componente, la risposta è no; la legge italiana infatti prevede solo il montaggio di parti originali prodotte dalla casa costruttrice del mezzo che abbiano stampato sopra il codice esatto del mezzo su cui vanno montate, altrimenti sono fuori legge e passibili di sanzioni pecuniarie e sequestro del mezzo.

E non basta che il pezzo che montate abbia il bollino CE, quello serve solo a stabilire che il prodotto è stato costruito seguendo gli standard qualitativi europei, ma non ha nulla a che vedere con il montaggio sul vostro mezzo.
Per qualunque componente vogliate montare, dovreste richiedere il nulla osta della casa produttrice, che come detto sopra non ha nessun interesse a rilasciare.

Quindi mi spiace ragazzi, avrei voluto darvi notizie migliori, ma adesso dovreste andare in garage a smontare specchietti, manopole, manubri a piega bassa e sezione variabile, kit xenon, molle forcella e mono posteriore, perchè siete dei fuorilegge; come me del resto.

Vi lascio da soli a pensare a tutti i pezzi che avete montato e a come fregarvene della legge, perchè le moto sono parte di noi, e noi mica siamo tutti uguali!!

Lamps