mercoledì 12 giugno 2013

Ulisse mi fa un baffo

Ciao a tutti.

Come promesso sono qui ad inaugurare una nuova sezione di questo blog, interamente dedicata ai miei e ai vostri viaggi, gite e giretti.
Qui posterò ogni volta che farò un giro o un viaggio che mi sembrerà giusto condividere con voi, e voi ovviamente potrete fare lo stesso, se ne avrete piacere.

Oggi però comincio io, e giustamente inizierò con un giro che non è andato esattamente come avrei sperato, ma in moto capita anche questo.

Ma andiamo con ordine.

Domenica mattina, 09/06/2013, alle 10:00 del mattino mi accingo a partire alla volta di Imola, dove devo seguire la gara di un mio cliente nonchè amico, che corre il TIA (Trofeo Italiano Amatori) e che si è affidato ai miei servigi per la preparazione atletica.



Parto da Perugia con un itinerario a prova di bomba, che prevede un breve tratto di superstrada che mi consenta di raggiungere Bibbiena, per iniziare poi a salire verso Poppi, da lì attaccare il Passo della Consuma fino a Pontassieve, raggiungere velocemente Documano e da lì attaccare il mitico Muraglione fino ad arrivare a Faenza, e proseguire poi tranquillamente fino all'autodromo di Imola.

Stupendo no? In massimo quattro ore (soste incluse) calcolo di arrivare a destinazione, fresco come una rosa e sazio di curve, ma come vedremo il destino mi riserverà parecchie sorprese...

Il primo tratto fino a Bibbiena scorre tranquillo e senza intoppi, e mi concedo anche una pausa caffè che mi svegli per bene.


Arrivato a Bibbiena però il meteo inizia a cambiare, e quella che sembrava una mite giornata di inizio estate si trasforma radicalmente, e quando arrivo a Poppi inizia a piovere, ma io sono organizzato, metto in fretta l'antipioggia e inizio a salire dal passo della Consuma, e la pioggia che fino a quel momento è stata leggera diventa decisamente torrenziale, e mi accompagna fino al rifugio del valico.


Arrivo in cima bagnato come un gatto, mi prendo un caffè, mi asciugo un pò e decido di ripartire, anche se il meteo non accenna a cambiare, ma sono già un pò in ritardo e vorrei arrivare abbastanza presto da vedere anche la gara del CIV, quindi riprendo la Consuma in direzione Pontassieve, ma dopo 2 km trovo la strada interrotta causa: GARA DI PROTOTIPI D'EPOCA IN SALITA!!!
Avete capito bene, vecchietti di ottant'anni che corrono in salita con auto prototipo degli anni 70, non ci volevo credere, ma i poliziotti mi ci fanno credere e mi deviano verso un posto dal nome profetico, Vallombrosa....

Da qui fino al mio arrivo ad Imola purtroppo non ho fatto foto, perchè è stato il viaggio più surreale della mia vita; la strada di Vallombrosa è una stradina di montagna a doppio senso ma stretta come una mulattiera, in mezzo ad un pioppeto bellissimo, ma che trasformava la pioggia di domenica in una cascata continua d'acqua, e la strada, di solito deserta, era trafficata in entrambi i sensi di marcia a causa della gara di auto sopra citata.
Dopo 30 km infiniti raggiungo Reggello (non mi chiedete dove sia, non l'ho ancora capito) e da lì in qualche modo riesco ad arrivare a Documano, che è il punto in cui inizia il Muraglione, e nel frattempo non piove neanche più; penso che la giornata si può ancora salvare, che il mio ritardo è ancora contenuto e che adesso inizia il divertimento, ma mi sbaglio.

Inizio a salire dal Muraglione, ma dopo 7 km trovo due transenne in mezzo alla strada e due vigili che mi fermano, si avvicinano e mi dicono: 
"oggi non si sale, c'è una gara di ciclismo, dove deve andare?", 
io: "autodromo di Imola", 
loro: "le conviene girare e prendere l'autostrada".

Per un attimo ho pensato di iniziare a piangere, poi ho raggiunto l'autostrada, e dopo 140 km di bestemmie silenziose dentro al casco sono arrivato all'autodromo alle 15:45; si, ci ho messo cinque ore e tre quarti.


Arrivato finalmente al camper mi asciugo, saluto tutti e mi scuso per il ritardo, faccio gli allungamenti al mio amico prima della gara e mi godo il magico mondo delle corse.










Almeno la gara riesco a godermela in tranquillità, il tempo regge e il mio cliente ottiene un buon risultato, anche se un pò stretto; alla fine della gara faccio quattro chiacchiere e verso le 17:45 mi rimetto in marcia con l'idea di tornare a casa il prima possibile, ma una volta partito il tempo si rimette miracolosamente e mentre guido in direzione del Verghereto questo è quello che mi ritrovo davanti.







Sentendomi un pò preso in giro raggiungo il Verghereto e mi metto in marcia verso Perugia, ma lo giornata non poteva finire così; su una piazzola vedo un mucchio di moto ferme, poi vedo una paletta, e attaccato alla paletta un carabiniere, una pattuglia aveva fermato una ventina di moto (tutte quelle che passavano) e stava controllando documenti, scarichi, portatarga ecc. ecc.
Dopo altri venti minuti di perdita di tempo (tanto la giornata è andata alla grande) riesco a ripartire cercando di arrivare il prima possibile, ma all'uscita di Gubbio mi assale un raptus, posso ancora salvare la giornata!!
Esco all'uscita e mi faccio le curve che portano a Gubbio, arrivo alla Contessa e giro a destra per risbucare a Olmo, e lì finalmente riprendere la strada di casa con un minimo di soddisfazione...

Rientro a casa all 21:15, dopo 666 km esatti di strada e una marea di contrattempi, ma in fondo quando si viaggia in moto il contrattempo è come un compagno di viaggio; solo che con tutti quelli che ho avuto domenica potevo riempire un pullmino!!!

E voi avete mai avuto viaggi iniziati e finiti sotto una cattiva stella? Se si raccontatemeli, quantomeno per farmi sentire meno sfigato!
Vi prego.

Lamps

2 commenti:

  1. Poveri vecchietti, chissá quanto godevano sgassando in salita! A proposito , quanto erano vecchi sti vecchietti?

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